Durante il Consiglio Comunale
datato 11 Marzo 2013 abbiamo avuto conferma di un'importante notizia per i cittadini borgomaneresi: la ditta del ragionier Savoini ha ufficialmente rinunciato
alla discarica.
La discarica di amianto alla Cumiona
non si farà più!
I cittadini, i comitati e i gruppi politici che sino ad oggi si sono ampiamente profusi affinchè il progetto venisse bloccato possano iniziare a tirare un sospiro di sollievo; tuttavia, è ancora presto per cantare "vittoria" in quanto alla bella notizia si contrappone un altro scoglio da superare.
E' importante ricordare che la ditta
Savoini, inizialmente, aveva chiesto due autorizzazioni diverse: una
per la discarica di amianto e un'altra per il rinnovo della concessione
mineraria.
Purtroppo dobbiamo precisare che la ditta Savoini si è limitata a rinunciare SOLO al progetto della discarica, lasciando intatta la richiesta
di rinnovo della concessione mineraria.
Riteniamo fondamentale evidenziare i motivi per cui il rinnovo della concessione mineraria sia da negare:
- l’area dove si vuole realizzare la cava è molto vulnerabile ed è
sottoposta a vincolo idrogeologico;
- l’area è posta in continuità con il Parco
Naturale del Fenera, in un contesto essenzialmente boscato che verrebbe
danneggiato dall’attività estrattiva;
- il Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.)
classifica quest’area come appartenente al “Sistema delle aree di
rilevante interesse naturalistico”: pertanto le uniche attività consentite devono essere rivolte alla conservazione delle aree boscate, dei caratteri morfologici e paesistici delle valli dei torrenti e NON allo
sfruttamento del suolo.
- la ditta proponente avrebbe dovuto eseguire il recupero ambientale dell’area oggetto della
precedente autorizzazione entro il 3 Aprile 2012 ma, ad oggi, il fronte della cava esaurita si
presenta come un’enorme voragine che danneggia e deturpa il paesaggio; quindi la ditta Savoini dovrebbe, prima che gli fosse concessa
qualsivoglia altra autorizzazione all’attività estrattiva, realizzare il
ripristino ambientale della precedente cava e non tentare di proporre come
“ripristino” la realizzazione della discarica di amianto!
- l'attività
estrattiva, se autorizzata, implicherà un incremento di traffico e di
inquinamento che la popolazione borgomanerese ha già dovuto sopportare per
15 anni;
- la popolazione
locale è contraria al progetto come si evince dalle numerose firme
raccolte contro la discarica di amianto e contro il rinnovo della
concessione mineraria attraverso la petizione del comitato “Cumiona Nosta”,
da noi attivamente sostenuta;
- i caolini, le argille e le terre refrattarie sono materie reperibili e diffuse su gran parte del territorio nazionale, anche in zone prive di interesse paesaggistico e non soggette a specifici vincoli di tutela, come invece è il caso del sito della Cumiona;
- il progetto prevede l’estrazione, in 15 anni (dal 2012 al 2027), di circa 618.453 m³, cioè di 1.051.349 t di materiale (80.600 m³ cioè 137.000 t nel cantiere 3 e 537.853 m³ cioè 914.349 t nel cantiere Montalto). Ciò comporterà inevitabilmente uno stravolgimento ingiustificato di quell’area.
- l’ambiente e la tutela di un’area di notevole interesse paesaggistico vanno anteposti a qualsiasi interesse privato.
Insomma in quest'area vincolata, così fragile e nel contempo di rilevante
valenza paesaggistica, e già segnata da profondi stravolgimenti a causa della
precedente attività estrattiva, non ha senso permettere di nuovo lo sfruttamento
del suolo concedendo il rinnovo della concessione mineraria, tanto più che il
proponente non ha ancora provveduto al ripristino ambientale della cava già
sfruttata ed esaurita.
Per tutti questi motivi siamo
assolutamente contrari ad un ulteriore utilizzo minerario dell’area della
Cumiona e pensiamo sia necessario richiedere e verificare la corretta esecuzione del ripristino ambientale delle aree interessate dalla
precedente concessione mineraria del 1 ottobre 1997.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
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